Tempi duri per l’economia italiana e mondiale, è previsto un calo del PIL considerevole, eppure il fitness, e tutto quello che gli gira attorno, è uno dei pochi settori che risente poco della crisi. Perché?
Quando le prospettive e le possibilità di spesa per ogni singolo cittadino iniziano a scarseggiare, la prima cosa che si fa, a livello di comportamento, è quella di ripensare a come si spendono i propri soldi.
La rimodulazione delle proprie abitudini di spesa è sicuramente una riflessione su cosa sia importante o meno per noi. Eliminare o limitare le cose ritenuti futili a favore di quelle che hanno una valenza ben più importante per noi è un processo che avviene su diversi livelli. Ovviamente qui ti parlerò su cosa influisce il fitness e perché è difficile rinunciarci.
Chi già frequenta la palestra in modo costante sa che i risvolti non sono mai solamente estetici ma, bensì, agiscono soprattutto sulla salute ed il benessere psicofisico. Ecco allora che il fitness difficilmente viene abbandonato anche se viene a calare il potere di spesa di chi già frequenta con assiduità un centro fitness. Magari si uscirà a mangiare un paio di volte in meno al mese e la quota dell’abbonamento mensile è salva.
Fin qui nulla di anomalo dirai, ed in effetti questo dato è abbastanza facile da metabolizzare. Chi è abituato a godere degli effetti benefici del movimento, anche se toccato dalla crisi economica, rinuncerà ad altro come abbigliamento ed uscite al ristorante e farà il possibile per non perdere la sana abitudine al movimento.
Il dato più significativo, invece, è quando in tempo di crisi economica, anche chi non aveva mai frequentato un centro fitness inizia a frequentarlo. Già è proprio così! Come ti ho anticipato prima, la rimodulazione delle proprie abitudini di spesa fa compiere delle riflessioni profonde. Quando l’economia va male si tende a pensare di più a stessi ed al proprio benessere!
Questo succede perché il valore della salute, spesso messo da parte perché distratti dalle mille altre cose futili di questa economia del consumo ossessivo, viene nuovamente preso in considerazione!
La salute è la prima cosa, ma distratti spesso ce ne dimentichiamo. Si può “accettare” di potersi permettere meno “cazzate”, ma non si può accettare che oltre a non potersi comprare futilità ci sia anche il rischio di uno scarso livello di benessere psicofisico.
Gli operatori del settore sono avvisati, la crisi economica potrebbe portare presto nuovi utenti a frequentare palestre e centri fitness.
Finalmente un apetto positivo di questa crisi dalle tante contraddizioni!
RispondiEliminaIn effetti, provando e sperimentando uno stile di vita sano abbinata alla regolare attività fisica non fa altro che farne apprezzare i molteplici risvolti positivi che, oltre all'aspetto, abbracciano anche un benessere fisico e mentale.
Mi ha fatto molto piacere leggere che non solo il settore non è in crisi ma che sta gradualmente incrementando interesse!