Ebbene si, anche il cliente del personal trainer dovrebbe rispettare alcune regole di base per consentire la miglior sinergia lavorativa col suo PT.
Di norma le regole che vado ad elencare sono tutte dettate dal buon senso, ma è anche vero che spesso, quest’ultimo, non è sempre presente in molti di noi.
Prima di presentarti queste semplici ma necessarie regole comportamentali, è giusto che sappia che le ho scritte non solo sulla base della mia esperienza lavorativa, ma anche quella dei tanti altri colleghi che ho avuto modo di incontrare negli anni nelle diverse occasioni d’incontro professionale.
- Puntualità
Una lezione di personal training dura mediamente 60’, compreso riscaldamento, defaticamento e stretching! Arrivare tardi ad una lezione significa che il personal trainer deve comunque rivedere la lezione ed eliminare qualcosa che si era prefisso di farti svolgere. A tal proposito, invece, consiglio sempre di anticiparsi di una decina di minuti per cambiarsi negli spogliatoi senza problemi, questo sarà sufficiente per iniziare all’ora prestabilita la lezione. - Comunicare un eventuale ritardo alla lezione
Personalmente è una delle cose che odio di più, quella di non avvisare che non si riesce ad essere puntuali! A tutti noi possono accadere imprevisti, basta solamente avvisare il personal trainer che magari è lì in palestra ad aspettarti. La miglior cosa da fare è telefonare per sincerarsi che il personal trainer sia informato. Un sms, o peggio ancora un messaggio lasciato su facebook, potrebbe non essere letto in tempo reale.
- Disdire una lezione con ampio anticipo
Il lavoro del personal trainer è basato esclusivamente sugli appuntamenti. Alcuni clienti fissano dei giorni e degli orari per tutta la durata dell’ingaggio del personal trainer, da qualche settimana ad un intero anno “palestrese” (settembre-luglio). Ne consegue che, se il personal trainer è bravo e lavora a pieno regime, la sua agenda presto sarà satura per le ore al giorno che ha deciso di lavorare. Disdire una lezione all’ultimo momento, o 1 ora prima, non permette al personal trainer di riorganizzarsi l’agenda sostituendo magari l’appuntamento mancato con un altro cliente o provando ad anticipare l’appuntamento successivo. Credimi restare un ora a non far niente non fa piacere a nessuno, perdere poi anche un eventuale guadagno già prefissato lo è ancor meno! I personal trainer più evoluti informano debitamente i clienti che se non disdicono una lezione con un preavviso di almeno 24 ore, segneranno ugualmente la lezione come se fosse fatta. - Dare un preavviso minimo di fine ingaggio o cambi di orari
Di norma un cliente non è tenuto a sapere quanto il suo personal trainer sia richiesto dal mercato. Succede spesso, per il motivo scritto al punto precedente, che l’agenda sia satura e che quindi non c’è possibilità di inserire i nuovi clienti che ne fanno richiesta. Sapere con un certo anticipo chi a breve smetterà di farsi seguire o chi per esigenze diverse vuole cambiare orari, permette al personal trainer di prendere in considerazione anche le esigenze dei clienti potenziali. La regola nell’ambiente lavorativo prevede di comunicare, almeno 2 settimane prima, sia la fine dell’ingaggio, che eventuali cambi d’orario. - Indossare un abbigliamento consono all’allenamento
Abiti larghi e comodi, oppure un abbigliamento tecnico specifico sono l’ideale per permettere tutti i movimenti del caso. Un paio di scarpe da usare esclusivamente per l’allenamento è un must anche per una questione di igiene. Sempre sul tema igiene è obbligatorio l’uso di un telo spugna per asciugarsi il sudore ed appoggiare sugli attrezzi od i tappetini.
normali regole di buona civiltà che tutti dovremmo già conoscere a puntino...ma che fa bene ricordare di tanto in tanto...
RispondiEliminadiritti e doveri, spesso i clienti pensano d'avere solo diritti perchè pagano, ma come in tutta la vita ci sono anche dei doveri...
bravo marco.
Eh si Raffaella, regole semplici e del buon senso......ma spesso non vengono osservate e creano disagi per il professionista che si dedica a loro!
RispondiEliminaVEro, basterebbe davvero solo un pò più di civiltà ed educazione. Verissimo quanto detto da Raffaella: spesso quando pagano un servizio molti si sentono autorizzati a prendersi libertà che in condizioni normali non sarebbero neanche prese in considerazione...
RispondiEliminaSpesso, se non sempre, tendiamo a vedere solo dal nostro punto di vista e non pensiamo all'effetto che ciò ha sull'altra persona.
Ho quindi potuto avere un'idea di quali disagi possiamo provocare - in questo caso un PT - , spesso,per un nostro "capriccio", passami il termine... Sicuramente, ricordando questi aspetti, potremmo mettere maggior serientà nella collaborazione con un professionista, come per i vari impegni quotidiani.