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Il futuro del personal trainer? Educatore a 360°

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Il futuro del personal trainer è la visione che ho di questa figura professionale del fitness, proiettata nei prossimi 5 – 10 anni.

Faccio questo lavoro da più di 10 anni ed in questo lasso di tempo ho potuto constatare gli enormi passi in avanti di questa professione, ora però è tempo di fare qualche previsione futura.

Di norma, nell’immaginario collettivo, un personal trainer allena in modo personalizzato ogni singolo cliente. Quest’ultimo può avere diversi appuntamenti settimanali col suo PT, dove di norma si allenerà per 60 minuti a lezione. Ecco! In quest’ultimo periodo è scritto il limite attuale del personal trainer e chiaramente l’evoluzione necessaria che dovrà necessariamente avvenire nei prossimi anni.

Il personal trainer ha, ed avrà, sempre più il ruolo di “Trasformatore di stile di vita”. Questa nuova definizione avrà delle forti ripercussioni anche sociali ed economiche, vediamo di analizzarle.

Per esperienza lavorativa so che, per dare il miglior servizio possibile ai miei clienti, non mi posso limitare al mero allenamento cadenzato settimanalmente. Un cliente potrebbe allenarsi anche 5 volte a settimane con me, ma non otterrà risultati se non riesco a cambiargli tutta una serie di cattive abitudini che può avere quando non sarò con lui!

Ecco quindi l’importanza di saper gestire il ruolo di educatore insito nella figura del personal trainer! Credo però che per far raggiungere dei risultati reali e concreti ai propri clienti, un personal trainer deve necessariamente parlare, educare e dare delle direttive a 360°! Un esempio su tutti è sicuramente l’alimentazione! Si hai letto bene! Non si possono ottenere risultati se non si cambia e si ottimizza lo stile alimentare!

Molti colleghi temono di non poter dare delle direttive sull’alimentazione, ma si sbagliano! Per legge non si possono scrivere diete a chi è affetto da patologie, ma nel caso di persona sana ed attiva si può e si deve!Chiaramente bisogna essere preparati ed aggiornati anche sulle scienze alimentari per poter dare i migliori consigli possibili ad ogni singolo individuo.

Quindi è palese che il personal trainer del prossimo futuro deve essere ancor più preparato ed aggiornato su tante materie che vanno oltre la scienza del movimento. Immagino una figura sempre più multidisciplinare che dovrà necessariamente connettersi sempre più con altre figure sanitarie e parasanitarie.

Il ruolo sociale è chiaro e netto, il personal trainer potrà cambiare le abitudine insane di sempre più persone e questo significa una popolazione attenta alla propria salute che investe tempo e soldi nella prevenzione! Una popolazione che tiene al proprio corpo, non più o solamente in senso estetico, ma nella sua interezza! Questo significa risparmiare miliardi di euro di assistenza sanitaria per le patologie che derivano proprio dallo stile di vita scorretto!

Conclusione
Immagino anche che il personal trainer lavorerà sempre più spesso presso i domicili dei clienti, questo perché ci sono sempre più persone che non hanno né il tempo e né la voglia di recarsi nelle palestre affollate. Consiglio quindi ai colleghi di non farsi sfuggire l’enorme possibilità di porsi come educatore di stile di vita sana, per far questo però bisogna continuamente aggiornarsi e studiare.Prevedo sempre più possibilità lavorative, ma solo per chi saprà differenziarsi dal semplice esecutore e controllore degli esercizi fisici!

Tra qualche anno ne discuteremo e vedremo se ci ho azzeccato!


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5 commenti:

  1. Hai pienamente ragione, ormai il PT deve avere una visione a 360° dell' atleta e seguirlo nn solo sul piano fisico ma anche su quello alimentare e secondo me, anche sul piano posturale e della masticazione, ovviamente nn intervenendo direttamente ma consigliandogli degli esperti che possano controllare ed in caso di necessità correggere eventuali problemi, squilibri ecc..
    Questo perché ormai e provato scientificamente che un appoggio sbagliato del piede può portare a moltissimi problemi, stessa cosa vale per la masticazione.
    Per quanto riguarda la dieta anche qua ti do pienamente ragione, in quanto se nn mangiamo bene e sano nn avremo alcun risultato. Ma non sono molto d'accordo sul fatto di scrivere un piano alimentare ai nostri atleti, in quanto noi PT anche se molto informati e magari con anni di diete provate sui nostri corpi, non siamo abilitati e non abbiamo tutte quelle conoscenze che un dietologo o un nutrizionista laureato ha. Io ho due lauree sportive e di corsi sull'alimentazione ne ho seguiti parecchi, ma le variabili in gioco sono tantissime(allergie, intolleranze, diabete, problemi alla tiroide, ecc), mi è capitato che atleti omettessero questi "piccoli" particolari, dunque per me è troppo rischioso scrivere di nostro pugno una dieta ad un nostro atleta.
    Personalmente riempio tutti di consigli sull'alimentazione ma x chi vuole un piano alimentare specifico, lo rimando sempre ad un dietologo d fiducia.
    Mi fa piacere trovare persone che la vedono come me e che prendono a cuore i loro atleti, spero di poter approfondire questi argomenti con te intanto ti auguro buon lavoro.

    Paolo
    (paolo.zim@gmail.com)

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  2. Ciao Paolo, grazie per il tuo commento! Mi fa piacere che anche tu già operi a 360° come educatore di stile di vita e non ti limiti al mero allenamento! Volevo precisare la questione sulle diete! Forse nel post è passato troppo superficialmente il concetto che il personal trainer può far diete ad una persone sana! La questione è fondamentale per me e mi sono rivolto anche a dei giudici. Per legge solo il medico dietologo può prescrivere un alimentazione ai soggetti che presentano una patologia come quelle che tu hai segnato! Il resto delle persone, così come si vendono libri e riviste sulle diete, possono ricevere tranquillamente delle DIRETTIVE NUTRIZIONALI anche dal personal trainer! Capisco la tua precauzione, ed anche io ho il medico dello sport nutrizionista di fiducia a cui mando le persone che non mi convincono, ma quando una persona ti firma la liberatoria e scrive di suo pugno che non ha patologie, per legge puoi star tranquillo! Di norma però le persone che palesemente sono fuori forma le mando tutte dal medico di cui sopra, quindi analisi del sangue e prova da sforzo alla mano! Nel post ho scritto proprio di questa sempre più stretta collaborazione con mondo sanitario! Speriamo bene! Grazie

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  3. Anche durante il mio corso di studi, è stata data molta importanza non solo alla specializzazzione nel settore, ma anche ad una conoscenza quanto più esaustiva delle "nozioni" correlate all'argomento.
    E' bello parlare con qualcuno che, proprio per la sua specializzazione, riesce a trasmetterti quel senso di sicurezza ma lo è ancora di più quando tale persona riesce anche a indirizzarti verso la persona giusta, in relazione al problema riscontrato, o a darti delle dritte comportamentali per migliorare certe cose.
    Nel settore podologico, non è solo importante il modo di relazionarsi al paziente ma anche educarlo per evitare degli atteggiamenti che a lungo andare potrebbero risultare molto invasiva e sottolineare quei piccoli gesti quotidiani che, anche se sembrano ininfluenti o addirittura inutili, possono davvero evitare grosse problematiche.
    Mentre finivo di leggere anche i commenti, ho pensato al mio professore che spesso ci diceva che come studente avevamo due possibilità: uscire dall'università come callisti laureati come podologi!
    Questa filosofia l'ho riscontrata anche in questo articolo: pensando al futuro il PT dev'essere non un allenatore ma un dottore che riesca a dare un servizio quanto più personale, specializzato e che abbracci più campi perchè solo questo potrà fare la differenza.
    Mi fa piacere constatare che tu stesso stai lavorando molto per essere uno di questi, come già stai dimostrando: grazie!

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  4. Grazie a te Lele, bello l'esempio che riporti con il mondo della medicina! Si, io credo molto nel ruolo di prevenzione e il mio lavoro ha grossissime possibilità visto che tratta tutti gli argomenti interconnessi al benessere ed alla forma fisica! Speriamo che anche altri colleghi presto o tardi si rendano conto di queste potenzialità sociali e si specializzano sempre più per essere all'altezza del futuro immediato!

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  5. peccato che la medicina sia una casta chiusa, diffidente, superba e timorosa che qlcn esterno gli rubi dal prezioso orticello...
    la max parte si ergono a esseri superiori che nn degnano di uno sguardo l'inferiore...anzi l'inferiore deve prostrarsi al loro sapere che è onniscente in tutti i settori (sportivo incluso).
    quanto tempo ci hanno messo i fisioterapisti x nn esser considerati dai medici, dei surrogati, dei derivati scadenti? un tempo infinito...

    è già un miracolo se riconoscono che lo sport fa bene, figuriamoci consigliare un personal trainer....però se un personal consiglia un medico non è che a quest'ultimo gli viene voglia di collaborare, anzi!

    finchè non nascerà una collaborazione e una fusione tra le due classi per il povero paziente sarà un tiro alla fune....al posto della fune ovviamente.

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