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Fitness: i 10 miti da sfatare. Parte uno.

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Pubblico con piacere l’articolo scritto dal collega Francesco Vetri, che ha saputo sintetizzare in 10 punti i maggiori miti che ancora circolano nel mondo del fitness.

La filosofia di Francesco è molto simile alla mia e gli argomenti trattati sono sempre attuali.
Questo post è diviso in due parti, ma saranno tra loro collegati.


La TOP 10  dei miti duri a morire
Come in ogni classifica che si rispetti partirò dalla decima posizione fino ad arrivare alla prima, che considero in assoluto la più infondata credenza radicata nell’ambiente delle palestre.

10° POSTO
In palestra i macchinari sono migliori dei pesi liberi in quanto permettono di eseguire correttamente l’esercizio.

A questa affermazione occorre prestare attenzione e non dare risposte affrettate col rischio di essere superficiali tralasciando particolari importanti. Quindi cosa preferire? Pesi liberi o macchine? La risposta più opportuna: DIPENDE.

La giusta strada da prendere varia a seconda di cosa si ricerca con l’attività in palestra; in sostanza quali obiettivi si vogliono raggiungere. Preparazione atletica per uno specifico sport? Body Building? Recupero funzionale? Allenamento funzionale? Dimagrimento?

A titolo esemplificativo si possono citare due esercizi e analizzarne le caratteristiche. In breve, considerando un movimento alla leg extesion, quindi analitico, ad esempio, confrontato con uno Squat quello che emerge è che:

  • nel movimento analitico (a mezzo del macchinario) il muscolo viene sollecitato nella sua porzione “distrettuale”.
  • Il coinvolgimento è in genere monoarticolare.
  • Non richiede particolari capacità coordinative.
  • Non coinvolge catene cinetiche funzionali.
  • Il coinvolgimento metabolico generale è ridotto.
  • La frequenza cardiaca non subisce particolari sollecitazioni.

Tutte queste varianti e reazioni fisiologiche si invertono andando ad analizzare un movimento multiarticolare come lo Squat; dunque a seconda delle necessità e del target operativo occorrerà optare per uno dei due esercizi in allenamento, o anche addirittura utilizzarli entrambi.

Non esiste in sostanza l’esercizio migliore o quello peggiore, esiste invece l’esercizio adatto, sia alle caratteristiche del soggetto che si allena, sia  allo scopo che il soggetto deve perseguire con il training in palestra. Naturalmente compito del Personal Trainer è saper individuare e consigliare il protocollo operativo, l’esecuzione e nello specifico l’attrezzo, o l’esercizio più consono.

9° POSTO
Durante il Workout il sudore è indice di dimagrimento, quindi, direttamente proporzionale ad esso.

La convinzione che il sudore sia “grasso che si scioglie” è purtroppo una credenza ancora troppo radicata nelle palestre, nonostante la letteratura tecnica scientifica a disposizione non lasci alcun dubbio sull’infondatezza di questa affermazione.

Non è raro infatti vedere persone sul tapis roulant o all’aperto correre indossando maglie o giacche anti-pioggia che impediscono alla pelle di traspirare causando una copiosa sudorazione. Nulla di più assurdo. Analizzando la causa che induce il nostro corpo a sudare si può già comprendere quanto sia infondata la credenza in argomento; dovendo mantenere una costante temperatura corporea, il nostro organismo, a seguito di un innalzamento della temperatura interna (es.corsa) reagisce dissipando il calore; uno dei metodi utilizzati è quello di farci sudare.

Quando la temperatura aumenta per cause naturali o a causa di un allenamento o di uno sforzo eseguito, il sudore, ricco di acqua, evapora raffreddando la cute e l’intero corpo. Importante sottolineare il fatto che la causa principale del raffreddamento è l’evaporazione quindi la consuetudine di coprirsi, oltre che inutile, può risultare estremamente dannosa, in quanto i materiali utilizzati per tale pratica spesso impediscono che ciò avvenga ostacolando così una fisiologica reazione dell’ organismo.

Altra considerazione: il sudore è composto principalmente da sodio, cloro, potassio, magnesio. Non compaiono alcune forme di grasso quindi esso NON fa parte delle goccioline che scendono dalla fronte dopo una bella corsa!

8°  POSTO
Per problemi alla schiena occorre optare per il nuoto.

Da che mondo e mondo si è sempre sostenuto che il nuoto sia la soluzione migliore per la lombalgia; indipendentemente dal motivo scatenante e dalla gravità della patologia in questione.

Il mal di schiena si manifesta solitamente dando origine ad un dolore acuto che quasi sempre, se non causato da traumi importanti regredisce dopo essere stato trattato con antidolorifici; il paziente per tale motivo è portato ad assumere medicinali ogni qualvolta si presenta il dolore non risolvendo il problema che veramente causa il dolore ma solamente “anestetizzando” la parte dolente evitando di affrontarlo direttamente e ignorandone le cause scatenanti. Occorre precisare infatti che l’algia lombare può essere causata da svariati motivi da imputarsi ad una moltitudine di fattori che il più delle volte hanno origine in parti del corpo “lontane” dalla schiena.

A questo proposito sarebbe forse più opportuno affrontare il mal di schiena dapprima indagando sul vero motivo dello scaturire della patologia quindi effettuando gli opportuni esami diagnostici;  poi sottoporsi ad una visita posturale che possa evidenziare eventuali vizi posturali, dismorfismi o paramorfismi da trattare con appositi esercizi a secco, dove la gravità si rivelerà complice dell’istruttore il cui compito sarà quello di correggere eventuali asimmetrie o allentare tensioni.

Quindi NO al nuoto a prescindere, anche perché tale sport si attua in ambiente acquatico dove  i muscoli paravertebrali, il core, i dorsali vengono solo in parte stimolati a causa dell’assenza della gravità. L’attività in acqua quindi potrebbe risultare inutile se il paziente necessitasse solamente, ad esempio, di stretching per alcuni comparti corporei.

7° POSTO
Durante il Training non bisogna bere.

Direttamente collegata alla credenza del sudore che “fa dimagrire”  affrontare il problema dell’idratazione risulta molto interessante. La fisiologia ci insegna che nell’organismo deve essere mantenuto un certo equilibrio (omeostasi) per cui è facile immaginare come durante l’attività fisica questa sia a rischio, a causa del sudore che mina l’equilibrio fra volume di liquidi in entrata e quelli in uscita.

Il mancato reintegro dei liquidi comporta la diminuzione del volume plasmatico, dell’attività cardiaca, del flusso ematico –cutaneo, di conseguenza, la capacità di resistenza con conseguente calo della performance e rischi per la salute che vanno dall’aumento della temperatura corporea alle allucinazioni e collasso cardio circolatorio. Quella di non bere quindi risulta una scelta, oltre che improduttiva alquanto dannosa. L’integrazione di liquidi è consigliata prima, durante e dopo l’allenamento soprattutto se si praticano sport di endurance.

6° POSTO
Eseguire tanti esercizi per gli addominali provoca la diminuzione del grasso nella pancia; diatriba addominali “bassi” vs “alti”.

Eseguire tanti esercizi per gli addominali può provocare una retroversione del bacino con conseguente rettilizzazione del tratto lombare. Il paramorfismo appena menzionato aumenta sensibilmente un sovraccarico in quel tratto, considerando infatti la legge della resistenza “R” eliminando una curva (lombare), viene a raddoppiarsi la pressione intradiscale delle vertebre lombari con importanti conseguenze.

In sintesi, allenare troppo gli addominali, può risultare controproducente e dannoso con la conseguenza che il “six pack” rimarrà solo un bel sogno..

Per eliminare il grasso depositato nella pancia occorre in primis curare l’alimentazione e adottare alcune tecniche di allenamento specifiche per aumentare la lipolisi. Dunque, alimentazione e allenamento specifico, questo il “segreto” che poi tanto “segreto” alla fine non è…

Considerando il retto dell’addome dal punto di vista anatomico e biomeccanico questo ha origine dalla 5°-6°-7° costa, cartilagini costali e processo xifoideo, per inserirsi distalmente (principalmente) sulla cresta pubica e sulla sinfisi.

Detto ciò dal punto di vista biomeccanico la funzione del retto del femore è quella di svolgere essenzialmente un’azione di flessore del busto sul bacino e del bacino sul busto. I muscoli in questione agiscono sinergicamente con gli obliqui quindi risulterà pressoché impossibile isolarne l’azione, come del resto con altri distretti muscolari. Da quanto descritto il retto addominale è unico, quindi parlare di addominali alti e bassi è sbagliato. 

Continua…”Fitness: i 10 miti da sfatare. Parte due.”


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6 commenti:

  1. Nonostante sia, in alcune parti, molto specifico è allo stesso tempo di facile comprensione; grazie per questo lavoro!
    In effetti la maggioranza di questi miti mi han fatto compagnia durante la mia attività in palestra, ad eccezione del non bere durante l'allenamento (a questo punto mi chiedo perchè) ma quello che va nella maggiore, che riscontro anche parlando con amici, è che il nuoto sia il toccasana per tutto, soprattutto per problemi al tronco.
    Spesso però queste scuole di pensiero partono proprio da coloro che dovrebbero dare dei consigli ponderati e che dovrebbero esser in grado di svolgere il proprio lavoro all'interno della palestra, almeno nel mio caso è stato così avendo iniziato attività proprio in palestra e non avendo molta cultura in questo settore...
    Son felice comunque di aver trovato persone serie come Marco e come Lei Francesco che, anche attraverso articoli così mirati, cercate di far chiarezza su tanti piccoli concetti di grande importanza!
    Grazie di nuovo a entrambi di questa posssibilità!
    Ma ora son davvero curioso di scoprire gli altri ;)

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  2. Il problema di questi falsi miti, purtroppo, è che la preparazione del classico istruttore di palestra non può avvenire in due o tre week-end, poichè il tempo per coprire la stragrande maggioranza degli argomenti è insufficiente.
    Spesso a causa di una preparazione labile e poco corretta, i miti descritti (in maniera superba), continuano a sopravvivere nonostante la scienza, da anni, ci sia venuta incontro con spiegazioni impeccabili.
    Ottimo articolo.

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  3. Grazie Lele (possiamo darci del tu?) per aver apprezzato e grazie anche a Armando che ha sottolineato l'importanza della professionalità dell'operatore nel Fitness, presupposto fondamentale per chi lavora con la salute delle persone.
    Francesco Vetri.

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  4. Sono contento di questo post scritto da Francesco, sperando che sempre più lettori possano finalmente "svegliarsi" dal torpore della cattiva informazione!

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  5. Mamma mia quante scemezze,e dura !Purtroppo il trainer e sottoposto ogni giorno a delle domande difficili,come far capire alla gente che i pesi liberi sono la base di tutto.

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