Scritto dalla dr.ssa Tonia Del Prete
Il desiderio di perdere peso velocemente e facilmente fa si che le persone siano vulnerabili e pronte a seguire diete sbagliate che si rivelano poco sicure e sicuramente poco sane dal punto di vista nutrizionale. Sappiamo tutti che la via più facile per perdere peso è quella di limitare l’apporto calorico seguendo un’alimentazione ben bilanciata associata ad una regolare attività fisica, ma, molti regimi alimentari ignorano l’importanza di un nutrimento adeguato escludendo o restringendo drasticamente l’apporto dei carboidrati, dei grassi e delle proteine.
Partendo da questi presupposti, ho ritenuto opportuno mostrarvi i differenti regimi dietetici che più comunemente circolano nelle palestre e tra le persone, cercando di far comprendere, a chi ha seguito, sta seguendo o ha intenzione di seguire uno o più di questi comportamenti alimentari, quali sono le conseguenze che arrecano al nostro organismo.
LE DIETE A BASSO CONTENUTO DI CARBOIDRATI
Le diete che limitano o escludono totalmente l’apporto di carboidrati sono tra le più gettonate proprio perché producono un calo veloce del peso. Ma dobbiamo capire effettivamente dietro questo repentino spostamento dell’ago della bilancia cosa si nasconde.
Allora, premesso che per ogni grammo di carboidrati vi sono tre grammi di acqua all’interno del nostro organismo, limitando l’apporto di carboidrati, il primo elemento che viene intaccato rapidamente è il glicogeno presente nei muscoli. La riduzione di glicogeno porta ad una perdita notevole di acqua alla quale fa seguito un calo drammatico di peso (quindi, non ci illudiamo…stiamo perdendo semplicemente acqua!). Ecco che poi il peso viene riguadagnato rapidamente quando l’apporto di carboidrati ritorna ad essere normale.
Ma sentite ancora, quando le riserve di glicogeno sono state del tutto consumate, i bisogni di glucosio del nostro corpo vengono supportati dalla distruzione delle proteine e ciò produce una perdita di tessuto magro e non di quello grasso (“perché ho perso tanti chili ma ho la pelle flaccida…” non so quante volte ho sentito questa frase).
LE DIETE AD ALTO CONTENUTO PROTEICO
Le diete caratterizzate da un elevato apporto di proteine promuovono le perdita muscolare se l’apporto dei carboidrati è troppo basso. Per coprire le richieste quotidiane del corpo sono necessari all’incirca 0.9 g di proteine per kg di peso corporeo, quindi, l’apporto proteico che supera questa quantità non può essere assimilato dal nostro organismo e… cosa succede?
Gli amminoacidi vengono convertiti in grasso e l’eccesso di nitrogeno viene espulso attraverso le urine (a chi non è capitato di vedere persone fanatiche dello sport e attentissime all’introduzione di carboidrati….avere “stranamente” un persistente strato di adipe sull’addome o altrove…come mai?).
LE DIETE IPERLIPIDICHE
Le diete che prevedono un elevato consumo di grassi determinano l’innalzamento dei livelli di trigliceridi e di colesterolo. Ciò è potenzialmente dannoso perché il colesterolo, nella forma LDL, ovvero di lipo-proteina a bassa densità è associato ad aterosclerosi e malattie cardiache.
Normalmente le diete ricche di grassi hanno un numero elevatissimo di calorie proprio perché ogni grammo di grasso vale 9.3 kcal, a differenza della stessa quantità di proteine e di carboidrati che rispettivamente valgono 4.3 kcal e 4.1 kcal, quindi la quantità di cibo da consumare in un’alimentazione ricca di lipidi è sicuramente inferiore, a parità di apporto calorico, rispetto ad un’alimentazione che privilegia i carboidrati o le proteine…ma chi è che costantemente ha bilancia e calcolatrice alla mano?
Comunque, pur volendo sorvolare quest’aspetto, nel nostro corpo non vi è nessun metodo che permette di convertire il grasso in glucosio, quindi il grasso in eccesso viene immagazzinato nel tessuto adiposo.
IL DIGIUNO
Per molte persone astenersi dal cibo risulta essere molto più semplice che limitarne la quantità. Ma, quando il corpo è privato del cibo come risponde?.. incrementa gli enzimi di deposito dei grassi, quindi paradossalmente immagazzina più grassi.
Inoltre, dato che il grasso non è disponibile come risorsa energetica immediata, l’organismo compensa metabolizzando le proteine per poter supportare i suoi fabbisogni. Chissà perché chi mangia pochissimo o digiuna non dimagrisce…anzi mostra un corpo sicuramente poco piacevole!!!
SALTARE I PASTI
Non assumere pasti regolari porta alla deposizione e all’assimilazione dei grassi, infatti, se viene fatto un solo pasto al giorno il corpo è soggetto ad un condizione di digiuno (23 ore) e ciò incrementa il metabolismo positivo del grasso. In circa una settimana l’organismo si adatta a queste condizioni e risponde incrementando l’assorbimento degli alimenti da parte dell’intestino tenue (quindi quell’unica volta al giorno che riceve nutrimento…assimila più del dovuto), per di più, la sola quantità giornaliera di carboidrati e di proteine, superiore al normale, viene convertita e poi assimilata come grasso.
Non è un caso se gli esperti della nutrizione consigliano l’assunzione da 3 a 5 pasti al giorno. Cari amici, lascio a voi le conclusioni…
mmhh questo post però nel blog di uno che dice che "non esistono carboidrati essenziali" ci sta un poco storto...
RispondiEliminase mi dici che queste persone eliminano frutta e verdura completamente allora sta dottoressa ha ragione....ma va da se che se elimini pane pasta e robe simili devi aumentare l'introito calorico da qualche altra parte...eppoi quella che i grassi alzerebbero i trigliceridi mi fa ridere...mi sembrava d'aver studiato che i trigliceridi sono una conseguenza dei carboidrati, mi sa che sta dottoressa deve ripassare un pelo di biochimica...
mah stavolta mi trovi d'accordo solo sui paragrafi: saltare i pasti e dgiuno...