
Per riuscire nell’obiettivo prefissato, l’Istituto Superiore di Sanità ha avviato una preziosa collaborazione con gli istituti scolastici italiani che hanno acconsentito a un monitoraggio, costante negli anni, dei loro alunni.
Nel corso del 2008, in particolare, sono stati pesati e misurati 45.590 alunni d’età compresa tra i 6 e gli 11 anni in 18 regioni italiane e, sulla scorta di un questionario somministrato a genitori e figli, si sono raccolte preziose informazioni sullo stile di vita dei bambini e sulla percezione del problema da parte dei genitori. In base ai risultati emersi, il 12,3% dei bambini è obeso e il 23,6% è in sovrappeso.
In altri termini, più di un bimbo su 3 ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età: un dato, questo, che un’incidenza più elevata al Sud. È inoltre risultato che circa la metà dei bambini di età compresa tra gli otto e i nove anni superano di gran lunga il tempo massimo giornaliero, fissato dagli specialisti in 2 ore, da trascorrere davanti a videogiochi o tv.
L’esame delle abitudini alimentari dei bambini ha inoltre prodotto una statistica preoccupante: l’11% dei bambini non fa colazione; il 28% fa colazione in maniera non adeguata; l’82% fa una merenda di metà mattina troppo abbondante; il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura.
Solo un bambino su 10 fa attività fisica in modo adeguato per la sua età. Se la giusta regola consiste davvero nel far fare ai bimbi almeno un’ora al giorno di attività fisica (anche giochi all’aria aperta), siamo alquanto lontani dai risultati sperati.
I genitori di bambini obesi o sovrappeso sono spesso restii a riconoscerne i problemi: addirittura quattro su dieci non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo rispetto all’altezza. Bisognerebbe piuttosto rendersi conto dell’importanza di riuscire ad affrontare il disturbo alimentare prima che diventi un problema da affidare a un medico specializzato.
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