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Il potere terapeutico del fitness

La strada per il benessere passa per il vostro club. Si tratta di una conclusione, ormai innegabile, alla quale sono giunti scienziati e medici di tutto il mondo. In una recente pubblicazione, The Healing Power of Exercise (Il potere terapeutico dell’esercizio fisico), l’IHRSA ha raccolto cinquanta nuovi studi che, ancora una volta, dimostrano come il regolare esercizio fisico aiuti a combattere diverse patologie, migliorando la qualità della vita e contrastando gli effetti negativi dell’invecchiamento.

Tutte le evidenze scientifiche riportate afferiscono a ricerche condotte nel lungo termine – più di settant’anni, in alcuni casi – su campioni di popolazione statisticamente significativi. Sono stati inclusi anche rinomati progetti di ricerca come l’Harvard Alumni e il Framingham Heart, nonché studi pubblicati su alcune fra le più prestigiose riviste mediche del mondo. Presento, di seguito, un estratto della pubblicazione.

Invecchiamento e indipendenza
Non si può vivere per sempre, ma si può certamente vivere meglio riducendo i dolori artritici, conservando la flessibilità, prevenendo le malattie neurodegenerative e minimizzando i danni dell’invecchiamento. L’esercizio fisico rende possibile tutto ciò, e diventa particolarmente importante nei paesi (Usa e Italia compresi) nei quali si registra un progressivo invecchiamento della popolazione.

Risultati delle ricerche: una regolare attività fisica riduce le probabilità di sviluppare handicap legati all’artrite. Un’indagine condotta su un campione di 3.554 soggetti di età compresa fra i 53 e i 64 anni ha messo in evidenza che il regolare esercizio riduce la probabilità di sviluppare handicap funzionali in chi soffre di artrite nella misura del 10 per cento. Inoltre, coloro che praticavano 30 minuti al giorno di moderata attività fisica hanno riportato un netto miglioramento della mobilità articolare.

Aumento dell’aspettativa di vita
Molte ricerche mostrano che coloro che si mantengono attivi sono caratterizzati da un tasso di mortalità più basso rispetto ai sedentari. Questo incremento dell’aspettativa di vita è legato al fatto che l’esercizio limita i danni delle patologie croniche e aiuta a prevenire l’insorgerne di nuove.

Risultati delle ricerche: una regolare attività fisica riduce il tasso di mortalità del 25-33 per cento e aumenta l’aspettativa di vita di 1-2 anni negli ultraottantenni.Questo studio di lungo termine è stato condotto su un campione di ben 6.936 persone di età compresa fra i 35 e i 74 anni nell’arco di un quindicennio. 

Prevenzione e trattamento del diabete
Secondo i dati in possesso del National Center for Health Statistics, il diabete è, insieme al cancro e alle patologie cardiovascolari e respiratorie, tra le principali cause di morte nella popolazione statunitense. Tuttavia, come sostiene anche l’International Diabetes Federation, fino all’80 per cento dei casi di diabete di tipo 2 può essere prevenuto grazie al movimento e a un regime dietetico più sano.

Risultati delle ricerche: significativi cambiamenti nello stile di vita (attività fisica inclusa) sono più efficaci dei farmaci nel ridurre il rischio di contrarre il diabete di tipo 2. Questo importante studio, compiuto in un periodo di tre anni su un campione di 3.234 cinquantenni, ha rivelato che adeguati cambiamenti nello stile di vita (compresa l’introduzione di 150 minuti alla settimana di esercizio fisico) possono ridurre la probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2 del 58 per cento, un valore nettamente superiore al 31 per cento registrato nel caso della somministrazione di un farmaco (il Metformin).

Prevenzione delle patologie cardiovascolari e degli attacchi ischemici e cardiaci 
L’attacco ischemico e cardiaco è al terzo posto tra le principali cause di decesso negli Stati Uniti. Anche se i fattori ereditari giocano un ruolo non trascurabile, opportuni cambiamenti nello stile di vita possono ridurre in modo significativo il rischio di essere colpiti da patologie di questa natura. 

Risultati delle ricerche: nelle donne in menopausa, lunghe passeggiate ed esercizi mirati riducono l’incidenza di attacchi cardiaci e di altre patologie cardiovascolari.A prescindere da sesso, età e persino indice di massa corporea, le 73.743 donne in menopausa (tra i 50 e i 79 anni) facenti parte del campione hanno beneficiato in modo significativo di un regolare esercizio fisico.

Prevenzione e trattamento dell’osteoporosi
Con l’invecchiamento, l’integrità delle ossa e dei tessuti connettivi viene inevitabilmente compromessa. Nei soli Stati Uniti, le vittime dell’osteoporosi (l’80 per cento delle quali donne) sono ben 25 milioni. Anche in questo caso, il movimento può essere di grande aiuto.

Risultati delle ricerche: un regolare allenamento isotonico e aerobico rallenta l’osteoporosi nelle donne in menopausa.L’esercizio aerobico e isotonico ha incrementato la densità ossea di 710 donne in menopausa monitorate per vent’anni. I risultati di questo studio sono particolarmente significativi per le caratteristiche della popolazione esaminata all’interno del campione: bisogna infatti considerare che metà delle donne americane sopra i 45 anni soffre di osteoporosi.

Depressione e miglioramento del tono dell’umore
Secondo il National Institute of Mental Health, quasi 15 milioni di americani soffrono di un qualche tipo di disordine depressivo maggiore, mentre l’1,5 per cento della popolazione adulta convive con una lieve depressione cronica. Numerose ricerche hanno mostrato l’esistenza di un legame fra allenamento, controllo della depressione e incremento della funzionalità cerebrale. 

Risultati delle ricerche:l’attività fisica protegge dalla depressione; l’attività atletica riduce il rischio di problemi depressivi e psichiatrici nelle donne durante gli anni successivi al college.
In questo studio, condotto per dieci anni su un campione di 3.940 alunne di college, i ricercatori hanno constatato una relazione fra il regolare esercizio e il basso numero di casi in cui sono stati diagnosticati disturbi psichici negli anni successivi al diploma.

Trattamento e prevenzione dei tumori
L’American Institute for Cancer Researche e il World Cancer Research Fund sostengono che il controllo del peso, l’esercizio fisico e una nutrizione adeguata sono elementi chiave per ridurre il rischio di sviluppare neoplasie maligne. Il che è tanto più vero quanto prima queste abitudini vengono adottate nel corso della vita. Le ricerche provano anche che l’attività fisica può essere di aiuto nell’affrontare le terapie antitumorali.

Risultati delle ricerche: un’intensa attività fisica riduce il tasso di mortalità per cancro del 38 per cento.In un’indagine svolta lungo un periodo di nove anni, 7.735 uomini di mezza età, caratterizzati da un elevato livello di fitness (misurato dal battito cardiaco a riposo), sono risultati essere meno esposti al rischio di morte per cancro rispetto a coetanei non allenati. 

Benefici per bambini e adolescenti
Secondo uno studio condotto dalla Johns Hopkins University, entro il 2015 quasi il 24 per cento dei giovani americani sarà sovrappeso o obeso. I genitori che desiderano una vita più sana per i propri figli possono fare qualcosa di concreto insegnando loro l’importanza di adottare uno stile di vita attivo. Le ricerche mostrano infatti che bambini e adolescenti possono trarre grandi vantaggi dalla pratica sportiva.

Risultati delle ricerche: gli adolescenti che praticano regolarmente attività fisica hanno minori probabilità di assumere comportamenti a rischio e maggiori probabilità di avere un buon curriculum scolastico rispetto ai coetanei sedentari.Lo studio è stato condotto su 11.957 adolescenti sensibilizzati (anche con il coinvolgimento dei genitori) all’importanza della pratica sportiva. I benefici riscontrati sono stati numerosi, con un minor coinvolgimento in comportamenti ad alto rischio (come uso di stupefacenti, violenze e delinquenza) e una maggiore probabilità di elevata autostima.

Migliorare la qualità della vita nel suo complesso
L’attività fisica regolare non permette soltanto di prevenire e trattare le patologie maggiori. Numerosi studi hanno infatti dimostrato che il fitness arreca numerosi benefici alla salute nel suo complesso e migliora la qualità della vita, aiutando le persone a gestire problemi cronici e altre patologie minori.

Risultati delle ricerche: gli uomini che si impegnano in un’attività fisica regolare hanno il 30 per cento di probabilità in meno di sviluppare disfunzioni erettili rispetto ai sedentari.Grazie al fitness, un campione di 22.086 uomini di età compresa fra i 40 e i 75 anni, esaminato per 14 anni, ha ricavato grandi benefici in termini di riduzione del rischio di disfunzioni erettili. 

Le numerose ricerche riportate nella pubblicazione dell’IHRSA permettono di concludere che, adottando e rispettando quattro regole fondamentali – niente fumo, elevato consumo di frutta e verdura, moderato consumo di alcool, regolare esercizio fisico – è possibile vivere decisamente meglio. E più a lungo.

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