
È giusto e doveroso che sappiate che spesso dietro l’appellativo, sicuramente affascinante e ultimamente alla moda, di Personal Trainer non sempre si trova un professionista preparato e con una certificazione che ne attesti l'iter di studio.Non di rado, infatti, si tratta semplicemente di ragazzi o ragazze volenterosi e magari di bell’aspetto che hanno molta passione per lo sport e l’attività fisica in generale, ma che hanno iniziato la loro sedicente carriera proprio in questo modo:
"Sai la novità? Faccio il Personal Trainer"."Ah si? E dove?"."Sai, quel centro dove vado di solito ad allenarmi? Beh… visto che un po’ ci capisco di pesi e di alimentazione, mi hanno offerto di fare qualche ora come istruttore e poi un signore mi ha chiesto di preparargli il programma di allenamento e di seguirlo nelle prime sedute in palestra. E così eccomi trasformato in Personal Trainer".
Quella che a molti potrebbe sembrare una barzelletta, è invece la nuda, cruda e triste verità. Per molti individui che lavorano nel mondo delle palestre e dello sport, qualificarsi come Personal Trainer è una cosa che fa tendenza, proprio come indossare un paio di pantaloni piuttosto che un altro.
A questo punto mi sembra d’obbligo una riflessione: non si può fare il Personal Trainer o, più semplicemente, l’istruttore perché è di moda.Chi ricopre questi ruoli ha la responsabilità della salute e del benessere delle persone e, quindi, non può improvvisarsi dall’oggi al domani, infatti, sono necessari anni di studio, un assiduo aggiornamento e vari anni d’esperienza sul campo.
A questo punto mi sembra d’obbligo una riflessione: non si può fare il Personal Trainer o, più semplicemente, l’istruttore perché è di moda.Chi ricopre questi ruoli ha la responsabilità della salute e del benessere delle persone e, quindi, non può improvvisarsi dall’oggi al domani, infatti, sono necessari anni di studio, un assiduo aggiornamento e vari anni d’esperienza sul campo.
In America, Australia ed altri paesi sicuramente più all’avanguardia nel fitness rispetto a quello nostrano, fare l’istruttore è una professione di tutto rispetto al pari del dottore, dell’avvocato o dell’insegnante.
In questi paesi vi è un vero e proprio albo professionale dove ci si può iscrivere solamente dopo aver superato un esame abilitante. In pratica tutto un altro mondo. E in Italia? La cosa assume dei connotati davvero tristi, basti pensare che non c’è nessuna tutela né per i clienti né per i trainers professionisti. Le persone che decidono di farsi aiutare da un personal trainer dovrebbero conoscere almeno delle regole basilari per poter scegliere il giusto allenatore personale, ma, ancor più importante, per evitare delle fregature.
In questi paesi vi è un vero e proprio albo professionale dove ci si può iscrivere solamente dopo aver superato un esame abilitante. In pratica tutto un altro mondo. E in Italia? La cosa assume dei connotati davvero tristi, basti pensare che non c’è nessuna tutela né per i clienti né per i trainers professionisti. Le persone che decidono di farsi aiutare da un personal trainer dovrebbero conoscere almeno delle regole basilari per poter scegliere il giusto allenatore personale, ma, ancor più importante, per evitare delle fregature.
Un trainer professionista dovrebbe come minimo possedere il diploma ISEF o la laurea in Scienze Motorie affinchè abbia delle nozioni base su anatomia, fisiologia e biomeccanica. Dopo di che, la frequenza e il superamento di un corso specifico sul personal training di una associazione riconosciuta a livello internazionale è d'obbligo per chi ha scelto di fare questo lavoro.
Quelle più accreditate in ambito intenazionale sono: l'ACSM, l'ACE e l'ISSA. In Italia ricordo la stessa ISSA-Italia ed il Wellness Institute.
Oltre a verificare l'iter di studio del trainer, il cliente in cerca del suo allenatore personale può seguire queste semplici regole. Accertarsi che il trainer in questione sia disposto ad informarsi sulla vostra situazione fisica e sulla storia medica, sul vostro stile di vita e sugli obiettivi che vi siete posti. Verificare che effettuerà una valutazione dello stato di forma iniziale che verrà poi ripetuta nel tempo per verificare i progressi. Un professionista che si rispetti avrà anche una assicurazione che tuteli il cliente nell'eventualità di un infortunio.
Oltre a verificare l'iter di studio del trainer, il cliente in cerca del suo allenatore personale può seguire queste semplici regole. Accertarsi che il trainer in questione sia disposto ad informarsi sulla vostra situazione fisica e sulla storia medica, sul vostro stile di vita e sugli obiettivi che vi siete posti. Verificare che effettuerà una valutazione dello stato di forma iniziale che verrà poi ripetuta nel tempo per verificare i progressi. Un professionista che si rispetti avrà anche una assicurazione che tuteli il cliente nell'eventualità di un infortunio.
"Ok." Direte voi."Ora so grosso modo cosa cercare, ma dove cercare?" Beh la prima cosa che viene in mente è quella di cercare in una palestra, ma spesso si rivela una scelta sbagliata soprattutto se la ricerca viene effettuata in una palestra interessata solo a fare soci. La palestra che offre questo servizio, sovente, per guadagnare un bel po' di soldini si affida a pseudo-trainer che sono mal pagati e la cui professionalità è allo stesso livello della paga.
Un trainer professionista difficilmente accetterà le regole commerciali di una palestra che per natura stessa deve fare grossi numeri e spesso a scapito della qualità. Dove cercare allora? Purtroppo non esiste ancora un albo, ma le cose presto cambieranno. Su internet alcuni siti propongono, regione per regione, i trainer che si sono iscritti proprio per avere una maggiore visione. Occhio comunque a controllarne i requisiti su esposti.
Ciao, innanzi tutto complimenti per il blog: davvero interessante, me lo sto leggendo TUTTO!
RispondiEliminaIo sono appassionato di fitness, vado in palestra da qualche anno e... posso garantirti che anche istruttori certificati "ISSA" (che risulta tra le associazioni riconosciute a livello internazionale) propongono (mi ricollego ad un altro post del tuo blog) ancora esercizi tipo il "twist" (per snellire il girovita). Mi chiedevo (anche sulla base di un tuo articolo in merito), una certificazione da parte di un istituto rinomato è sempre sinonimo di vera professionalità e aggiornamento?
Un grande saluto, Pasquale
Grazie mille per i complimenti! Sai pasquale, anche i medici commettono tanti errori pur essendosi laureati in medicina! Il prendersi una certificazione, se pur fatta bene, non può mai garantire sempre e solo qualità! Il mio post voleva mettere in risalto che c'è gente che non ha aperto neanche mai un libro....
RispondiEliminaBuon giorno, complimenti per il blog, mette davvero chiarezza su molti aspetti del fitness, volevo pero muovere un'appunto sull'articolo, io non trovo corretto, il passaggio:"Un trainer professionista dovrebbe come minimo possedere il diploma ISEF o la laurea in Scienze Motorie affinchè abbia delle nozioni base su anatomia, fisiologia e biomeccanica" in quanto capita molte volte che hanno molta confusione proprio su queste nozioni di base. A mio modo di vedere uno sguardo verso il fututo, per rendere ancora piu rigoroso il mondo del fitness (e di conseguenza delle figure lavorative derivanti), è dato dalle scienze di base come la chimica e biologia (cose di cui i laureati isef ne sanno davvero poco).
RispondiEliminaComplimenti ancora per il blog.
cordiali saluti Daniele
Grazie mille per i complimenti Daniele, beh con me sfondi una porta aperta....ma se oggi c'è gente che fa un corso di due giorni e si improvvisa personal trainer, figuriamoci il parallelo che hai fatto con gli studi di chimica e biologia! Cmq per essere precisi a Scienze Motorie si studiano entrambe.
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